In casa biancorossa c’è amarezza per il ko del NeoLu contro Treviso. Ciampino è l’ultima spiaggia. Finire a -13 significherebbe, quasi certamente, dire addio alla serie A
Musi lunghi e umore a terra. Il 2024 del Saviatesta Mantova, purtroppo, non è iniziato come sperato. C’era grande attesa per la sfida contro la Came Treviso. Un match che in casa biancorossa si pensava potesse rappresentare una piccola svolta nella corsa alla salvezza. E invece, ancora una volta, i virgiliani sono usciti a mani vuote dal campo. Anzi, oltre alla beffa il danno con l’infortunio occorso al capocannoniere Misael. Ad analizzare il momento, tornando sulla sfida di domenica, è il portiere del Mantova Enrico Ricordi: “Sicuramente siamo delusi. A maggior ragione visto che loro si sono presentati con tante assenze. Pensavamo di essere in grado di fare un risultato migliore. Ritengo che la gara – prosegue l’estremo del Saviatesta – sia cambiata con l’espulsione di Belsito. In quel momento dovevamo sfruttare la superiorità numerica e invece, paradossalmente, in quel frangente abbiamo rischiato di prendere gol. Nei momenti clou ci è mancata lucidità”.
Sabato i ragazzi di Milella giocheranno ancora fra le mura amiche, in quello che probabilmente sarà l’ultimo treno per la salvezza: “L’umore non è sicuramente alto – ammette Ricordi – ma dobbiamo per forza cambiare rotta. Ciampino rappresenta per noi l’ultimo treno per riagganciare, o meglio riavvicinare, la zona playout. Finire a -13 suonerebbe quasi certamente come una condanna definitiva”.
La squadra è al lavoro per preparare il match: “In questi giorni penso che dovremo focalizzarci più che altro sulla nostra psiche – ha concluso Ricordi –. Fisicamente stiamo bene, a parte Misael che comunque sarà un’assenza pesante. Se ci riprendiamo a livello di testa allora possiamo farcela”.